18 febbraio 1999
Caro Stefano,

 Ti chiami come mio figlio. Anche lui da piccolo faceva tante domande. Ma è meglio farne molte che non farne. A qualcuna ti risponderanno.
Non vedo perché quando cambi scuola tutto dovrebbe finire con le vecchie amicizie.  Con me, se mi scriverai, io ti risponderò. 
Vedo che sei un utilizzatore del computer e mi sfidi allegando figurine prese da Word. Bravo. Accetto la sfida. Però, io uso le figurine già fatte (quelle che si chiamano clips art) perché non so disegnare. Tu invece sai disegnare. Quindi se continui a mandarmi dei tuoi disegni, lo apprezzerò.
I Ragazzi della Via Pal  l’ho letto quando avevo la tua età e mi era piaciuto mol-to. Mi ricordo della lotta tra due bande di ragazzi. Usavano dei sassi ed uno si fece male o addirittura morì. Un gioco finito in tragedia. Spero che tu con i tuoi amici facciate giochi meno cattivi. 
I libri d’avventura mi sono sempre piaciuti. Leggevo Salgari, Motta, Verne ed anche un francese che si chiamava Boussenard. Avevo trovato un suo libro tutto pieno di illustrazioni che si chiamava “L’inferno di ghiaccio” e parlava di avventure in Alaska. 
Tutti voi mi chiedete se ho avuto degli animali. Cani e  gatti, sì, specialmente quando i miei figli erano piccoli. Ora mi piacerebbe averne, ma poi impegnano un po' troppo. E non vorrei fare come quelli che d’estate li abbandonano. 
Mi ha commosso e divertito l’idea che tu davi il biberon ad un coniglio handi-cappato. Bravo!

Ciao